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venerdì 16 aprile 2021
Prof. Fabrizio CrespiDocente di Economia degli Intermediari Finanziari nell’Università degli Studi di Cagliari
Venerdì 16 aprile 2021 si è conclusa con successo la seconda Lezione dal titolo “L’evoluzione del Sistema Bancario: gli effetti della Pandemia”, vedendo coinvolte centinaia di studenti degli Istituti partecipanti all’iniziativa. La Lezione è stata tenuta dal Prof. Fabrizio Crespi, Docente di Economia degli Intermediari Finanziari nell’Università degli Studi di Cagliari.Il Relatore ha condotto la Lezione dividendo la propria relazione in due parti. La prima “Sic Transit Gloria Mundi: il crollo del numero di intermediari e di sportelli” orientata all’analisi del Sistema Bancario italiano; la seconda “Gli effetti della Pandemia e della Politica Monetaria sul business bancario tradizionale” volta a studiare la correlazione tra gli effetti che la Pandemia da COVID-19 ha avuto sul sistema socio-economico e lo shock subito dai settori di business associati al Sistema Bancario tradizionale.A partire dal 2009 si è assistito a una progressiva diminuzione del numero di Istituti Bancari italiani, degli sportelli bancari e dei dipendenti degli Istituti stessi a seguito di fusioni e accorpamenti che hanno indotto la scomparsa ovvero la profonda trasformazione degli Istituti Bancari canonicamente considerati “piccoli”; al contrario gli Istituti Bancari tradizionalmente considerati “grandi” hanno acquisito volumi di business sempre maggiori. La principale nonché talvolta drammatica conseguenza è rappresentata dall’esubero ovvero dal ricollocamento del personale dipendente, anche se codesto processo non si è manifestato in modo generalizzato sul territorio nazionale. L’effetto Pandemia, che ha incentivato la digitalizzazione e lo smart working, ha provocato e continua a provocare conseguenze importanti sull’organizzazione del lavoro, con figure professionali che d’improvviso risultano non più necessarie; al contrario figure professionali legate al settore della consulenza finanziaria e della gestione dei risparmi diventano sempre più richieste.Di fronte alla crisi pandemica potremmo affermare, come fecero gli economisti Carmen M. Reinhart e Kenneth S. Rogoff nel 2009, che “This time is different”, cioè che la crisi “questa volta è diversa” dalle altre; ma forse possiamo solo affermare che ogni crisi è differente, e ogni crisi lascia un segno indelebile nel tessuto sociale ed economico. Poi si torna a una “nuova normalità”. Questa volta la crisi è stata scatenata da uno shock esterno che ha indotto un crollo del PIL mondiale e non solo italiano; le autorità governative sono intervenute sul Debito Pubblico tanto che ora il noto rapporto Debito Pubblico/PIL è salito al 150%. L’aspetto positivo va ricondotto all’operato della Banca Centrale Europea (BCE) che ha mantenuto i tassi molto bassi, tendenti a zero, talvolta addirittura negativi.La stessa BCE ha risposto alla crisi con un piano straordinario di acquisto di Titoli di Stato e altri titoli che, dando liquidità agli Istituti Bancari, ha garantito il supporto del credito alle imprese con l’obbiettivo di contrastare la recessione.Dati recenti sul Sistema Bancario evidenziano prestiti equamente distribuiti fra famiglie e imprese. La raccolta è in crescita a causa del timore irrazionale che le famiglie manifestano nel momento in cui devono investire; infatti, lasciando fermi i capitali si subisce l’azione dell’inflazione, scenario che induce una flessione del potere d’acquisto.La redditività degli Istituti Bancari risente del basso margine di interesse fra tassi attivi e passivi inducendo, quindi, il modello di business ad aprirsi ai prodotti assicurativi. La solidità degli Istituti Bancari è però garantita dal fatto di essere più patrimonializzati rispetto al passato, capaci di affrontare rischi maggiori.Negli ultimi 20 anni le autorità di vigilanza sono state particolarmente rigorose sottoponendo l’attività bancaria a una forte regolamentazione nonché a subire una burocrazia talvolta opprimente. Di conseguenza si è sviluppata all’interno degli Istituti Bancari la funzione di Compliance, cioè di verifica della conformità alle norme, affidata a figure professionali appositamente formate.Gli Istituti Bancari devono altresì fronteggiare il fenomeno della disintermediazione, cioè l’erosione dell’attività bancaria a opera di altri soggetti o altre forme di intermediazione. La concorrenza è rappresentata non più solo da soggetti la cui operatività è comunque riconducibile al settore bancario ma anche da soggetti che provengono dalla Grande distribuzione, dall’Automotive, dal Big Tech (Amazon, Facebook, Google), dal Crowdfunding, piattaforme di raccolta fondi specificatamente sviluppate al fine di coinvolgere attivamente, con modalità partecipata, le Piccole e Medie Imprese (PMI) nonché le micro-Imprese.La Lezione si è conclusa dando la possibilità agli studenti di interagire direttamente con il Relatore. Dal confronto sono emerse perplessità sulle capacità proprie delle autorità di controllo, soprattutto nel monitorare le piattaforme di crowdfunding, nonché su quali siano le migliori strategie d’investimento. Il Prof. Fabrizio Crespi dopo aver descritto dettagliatamente i soggetti coinvolti e i passi da seguire al fine di promuovere un adeguato investimento ha concluso sintetizzandone il quadro di strategie: porsi degli obbiettivi di rendimento, tutelare i propri obbiettivi assicurandoli, strutturare un Piano d’Investimenti, diversificazione del Portafoglio, diversificazione temporale.